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Commenti al testo di Klara Rubino
Indubbiamente scrutandolo (nelle calze rivista)

Sei nella sezione Commenti
 

 Klara Rubino - 27/11/2017 10:18:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Grazie Giacomo per il tuo effervescente commento; sono lieta che tu apprezzi ciò che ho fatto, tentando...
Sai quando, di solito, l’altro si risente?
Quando gli mostriamo qualcosa di sé che a lui stesso non piace e preferirebbe non vedere...
Sono curiosa di leggere questo tuo racconto!Li cercherò!
Il numero record dei commenti non lo conosco!
E non lo cercherò!
Un allegro saluto!

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 Klara Rubino - 26/11/2017 09:45:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Caro Salvatore le ultime parole che mi hai lasciato " l’arte è nelle tue dita e nella tua anima...." hanno fatto sorridere la mia anima di un sorriso più che esteso, della stessa dimensione dell’anima, poiché l’ha colmata tutta! Le dita invece sono rimaste più o meno com’erano...Spero di meritarle, non so; so che mi piacerebbe!

Leonora, baci, le ho scritte entrambe io, quindi che uno preferisca la prima versione o la seconda, non mi offende affatto, non si può voler più bene ad un figlio che ad un altro, ma sono sicura che di questo siete tutti consapevoli, perché anche voi generate figli di tal natura!

Il risultato di quest’ultima versione è fortemente condizionato dalle parole di partenza, un lessico tutto descrittivo, l’unica forma di poeticità è dovuta ai bizzarri accostamenti, quindi è comprensibile il tuo giudizio, piuttosto verosimile, sul fatto che "se la tira da poesia". Il lessico era più coerente con la prima poesia.
Sono sicura che con vocaboli più evocativi e simbolici il risultato sarebbe migliore ( in effetti io preferisco il risultato di "Io Sono Insieme"...eventualmente decidessi di farne un mio marchio di produzione, accosterei senz’altro alla versione a quattro mani con il Caso quella dell’autore, cioè la mia.

QSP questa tua definizione di poesia:
poesia è (ricerca) della forma, contaminata da intenzioni e pensiero, sentimenti ed emozioni, immersioni del poeta nel "mare magnum" della lingua." la definirei da manuale!

Volevo aggiungere una considerazione finale basata sull’osservazione dell’esito di questi esperimenti o giochi: mi pare che il caso rispetti la personalità di chi lo inviti...e mi torna in mente la famosa teoria dei Quanti...

Un caloroso saluto a tutti!!!

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 Quattrostraccisullapelle - 26/11/2017 07:43:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Bè, Leonora, sapere di suscitare ardore in una donna è, per un uomo, una lusinga alla sua vanità; magari non si vorrebbe per epilogo la morte, però che vuoi, la perfezione non è di questo mondo. Ti posso lasciare un abbraccio?

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 Quattrostraccisullapelle - 26/11/2017 07:01:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Leonora, se però assumiamo come valore di riferimento la premessa che ogni "scarrafone è bello a mamma soia", se rifiutiamo ogni classificazione, perché poi ti commenti in definizioni di bellezza (nelle poesie, bei poeti e belle poetesse)? Manifesti una contraddizione nella tesi.
Per concludere: possiamo partire dall’esperienza del lettore con il testo, cioè la poesia come evento, è pur sempre una scelta,a credo andremmo fuori da ogni storia della poesia, da ogni possibile poetica, in in estremo relativismo per il quale anch’io potrei autopercepirmi " lontano parente" dell’Alighieri. La poesia è (ricerca) della forma, contaminata da intenzioni e pensiero, sentimenti ed emozioni, immersioni del poeta nel "mare magnum" della lingua. Insomma, credo la poesia sia molto di più sia delle nostre definizioni sia delle nostre convinzioni sulla poesia. Non basta andare a capo perché uno scritto diventi poesia, né il plauso di un lettore o di mille lettori (Socrate docet) ovvero ci può essere un grado zero di poesia. Questo senza riferimenti alla versione precedente di Klara, è solo una riflessione e risposta alla tua "sollecitazione"; di fatto, mi sembra di leggere tra le righe, che quel " tirsrsela" della seconda versione, però implicitamente sancisca una differenza di valore estetico tra le due versioni. Poi, certo, possiamo anche dire che l’"ultimo poeta" in poesia è il "poeta dell’ascolto" (Ferramosca), per cui, come nello zen per la meditazione, anche una "parete bianca" mi fa "entrare" nella bellezza della Poesia.

Buona domenica a Klarissima e a tutti voi.

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 Salvatore Pizzo - 25/11/2017 20:42:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Sinceramente la preferivo nella prima versione: la presa diretta aveva ancor più effetto. Perchè, a mio modestissimo parere, anche l’irrisolto ha un suo fascino, una sua bellezza di cosa buttata lì, quasi con noncuranza, ma che in sè rivela tanta umanità...
Questo non toglie che, anche in questa nuova veste, risuonino piacevoli i versi. E questo perchè l’arte è nelle tue dita e nella tua anima....
Ciao

 Klara Rubino - 25/11/2017 14:29:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Non c’è nessun problema Giulia!
Il tuo non è un limite, è un gusto e de gustibus non disputandum est!
Io ho imparato recentemente che è meglio puntualizzare ogni sfumatura anche se qualcuno in famiglia sTorce Il naso!:-) Ed Anche Se Sì Corre Il Rischio Di Risultare prolissi!
Un abbraccio!

 Giulia Bellucci - 25/11/2017 14:14:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Scusa, volevo dire la versione di ieri.

 Giulia Bellucci - 25/11/2017 14:12:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Klara, in genere sono parsimoniosa nei commenti perché mi rendo conto che a volte si rischia di non farsi capire. Il riferimento alla Calandrone era diretto a QSP che l’ha citata. Lo so che non cerchi di imitarla, lo leggo da ciò che scrivi e ho capito che la tua è stato un esperimento. Resta questo, solo questo. Il mio gusto va in direzione di cose più semplici e forse è una mia limitazione. Le esasperazioni non sono nelio stile. La versione della poesia mi era piaciuta, volendolo avresti potuto fare qualche variazione. Minima.

 Klara Rubino - 25/11/2017 12:42:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

oddio 1 te la; no te l’ha...!!!!

 Klara Rubino - 25/11/2017 12:41:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

oh Giulia, dopo aver velocemente riassettato, anzi proprio riassestato la casa e messo su l’arrosto, finalmente posso risponderti!
La prima versione ha il suo perché,che ho già spiegato, difendendola, però se la rileggi e la immagini senza suddivisione in strofe, obbiettivamente è proprio un racconto, in stile asciutto.
Guarda, per chiarezza te l’ha metto qui:

In fila paziente
Una baguette tra le mani
E null’altro.

Mi accodo
Scrutandolo tutto.

Maneggia mia figlia
I prodotti civetta della cassa.

Scrupolosamente lo scorro
Dalla cima dei crespi capelli
Alla punta delle scarpe.

Mi soffermo alla caviglia-
La pelle scura è bianca intorno all’osso sporgente.
E quelle scarpe color avorio eleganti in cuoio
Sono troppo larghe indubbiamente troppo larghe.

Gli occhi sono traboccanti
Tristezza
Che sembrano vuoti.

Cinquanta centesimi.
È sottilissimo
Di fianco, consegna una carta sociale
La cassiera si morde le labbra.

Si sta tutti in attesa...
Non vuole elemosine,
Si capisce e poi è ben vestito,
Se non fosse per le scarpe.

Un sorriso, ci sono.
Lui non sorride però:
Non ci saranno più.

La fanciullina saltella:
ha gettato due euro
in un cappello rovesciato tutto sporco.

Io nell’auto accendo il condizionatore ed ho
Ancora quell’inquietudine nelle morbide calze.


Per questo una parte di me ha accettato senza remore la critica di QSP ( ecco, vedi per il nome fai come me, io ho copiato la Lusin, ideatrice dell’abbreviazione!.

Riflettendo poi su quanto ascoltato della Calandrone, che con queste proposte non mi pare AFFATTO di imitare, nè di tentare di farlo, nè voglio mettermi a paragone, ma casomai prenderla come modello ispirante, e ragionando anche sull’altro video di Pierluigi Capeello e cioè sul fatto che per fare poesia bisogna avere una visione da proporre e non solo buttare fuori, ho tentato questo approccio.
E’ vero che la poesia " Io Sono Insieme" fuori da questo contesto non è proponibile, per il semplice fatto che l’autore è "Uno, Nessuno e Centomila", come hai detto tu; però non è una provocazione, più un "giochino" come ha detto Adielle, anche se io toglierei -ino direi "gioco".
Il gioco può aiutarci a sbloccare le nostre energie, quelle che il dolore di un mondo, così maschile, traumatizza!
Forse non è bello prendere i tutoli di altri, addirittura un haiku intero senza chiedere il permesso, allora ho detto sarà il caso che lo faccio con le mie poesie.

La mia visione poetica è in sintonia con quest’approccio: io credo che sia neccessario riappropriarsi del Dionisiaco, dell’irrazionale, di quel Femminino sacro che tante volte è stato represso od inquisito, tacciato di strgoneria.
Territorio stregato è anche la poesia!( espressione coniata da Leonora Lusin)


Franco appena prima di iniziare questo commento ho letto la tua versione, intrigante!:-)
Grazie!

 Franco Bonvini - 25/11/2017 12:22:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

L’ ho dato in pasto al mio Arduino...
Solo una funzione random, tipo Rayuela.

Non ci saranno fanciulline
a scrutarselo
fino alla caviglia.
Paziente vuole ancora quel che ho,
lui non sorride
elemosine; tristezza; un sorriso.
Mi soffermo:
a gettare prodotti traboccanti
non ci saranno fanciulline.
In fila lo scorro morbida.
Dagli occhi si capisce,
e quelle scarpe!
Ci sono consegne: una baghette; due euro civetta, una carta.
Si morde, non le labbra.
In un cappello
è sottilissimo il condizionamento,
fino alla caviglia.

 Giulia Bellucci - 25/11/2017 11:15:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Bellissime le poesie della Calandrone ne ho lette alcune e arrivano forti e chiare. Ora senza dover per forza prenderla a riferimento, non serve. Ognuno trovi il proprio modo di esprimersi e non quello di altri. Però Quattristraccisullapelle (mamma quanto tempo c’è voluto per scrivere il nome) ha ragione. La poesia esce dalla penna dell’autore e va ad impattare l’anima del lettore, se non arriva perché non ne capti il senso, è fine a se stessa. Personalmente preferisco la prima versione della tua poesia, Klara, perché a me era arrivata.

 Klara Rubino - 25/11/2017 10:36:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

L’ho già proposta io...ieri!:-) E l’ho commentata leggi anche se appare commenti "0"

 Quattrostraccisullapelle - 25/11/2017 10:14:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Scusate i refusi: trattasi di Maria Grazia Calandrone.

 Quattrostraccisullapelle - 25/11/2017 10:13:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Klarissima, permettimi un’obiezione: a mio miserrimo parere, la poesia si compie nella lettura, anche quando questa non diventasse ancora o giammai interpretazione, ancorché l’emersione dei significati originali e possibili, meglio ne esprime la magnificenza.
Già l’ho citata in un’altra occasione: su youtube ho ascoltato alcune poesie della Scalandrone, una in particolare mi ha illuminato (San Silvestro, Arco di Travertino): lì ho capito che cosa voglia dire o può voler dire fare poesia ovvero come "nasce" e si "costruisce" una poesia. Appena ne avrò possibilità, la proporrò tra i video. A mio avviso, la Calandrome è tra le grandi poetesse del nostro oggi. Scusami la digressione.

 Klara Rubino - 25/11/2017 09:58:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Non ossigeno, ossimoro!

 Klara Rubino - 25/11/2017 09:56:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Sì, il gioco, la bizzarria artistica, mi ha aiutato a superare il senso di colpa, è quello che mi ha bloccato, che mi ha reso impossibile scrivere la prima versione in uno stile che non fosse una prosa asciutta.
Mentre la scrivevo mi dicevo che forse dovrei inserirla nella sezione "prosa" come racconto breve; poi siccome già avevo espresso in passato la mia visione circa "la poesia della realtà ", che Salvatore ha subito colto infatti, mi sono detta che per me qui la poesia c’è: non espressa, ma intrinseca, implicitamente, come ho già spiegato nel l’ossigeno della realtà descritta e nel senso di irrisolto.
Questa versione però anche secondo me è più poetica perché la non convenzionalita nell’associazione delle parole e nella costruzione delle frasi e nella sequenza delle strofe coinvolge maggiormente il lettore che si trova obbligato ad una interpretazione, così si compie a termine poesia.

 Quattrostraccisullapelle - 25/11/2017 09:10:00 [ leggi altri commenti di Quattrostraccisullapelle » ]

Mi sarà di aiuto e di piacere leggere le due versioni una accanto all’altra, ciò che ora non mi è possibile; ma intanto azzarderei una mia ipotesi critica: visto che, a miserrimo parere, il risultato finale esteticamente è migliore della versione originaria, probabilmente li caso ha svolto per una funzione "sfrenante", ti ha posto in una " trance" compositiva (il gioco dei bigliettini estratti a caso), de potenziando il controllo razionale dell’io cosciente e logico.

Ciao Klarissima

 Klara Rubino - 25/11/2017 08:56:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Mi sono fatta aiutare dal caso; quando l’estrazione casuale delle parole, precedentemente stampate e ritagliate ha perso totalmente senso ho dedotto che la poesia era finita.
Un esperimento poetico, perché i suggerimenti del caso sono stati da me filtrati ed interpretati.
Ho corso un rischio, può piacere o no.